fantasia di racconti

sabato 4 settembre 2010

eos

"Eos, la dea dalle rosse dita". Così gli antichi greci chiamavano l' Aurora!


Con la Ida "Dorazzi" un mattino prestissimo andai a raccogliere i funghi. C' erano altre persone ma io ricordo solo la Ida.


Ci alzammo prima del sorgere del sole e munite di bastoni e scarpe da campagna ci incamminammo verso la macchia. La Ida volle andare su passando dal punto dove scende la frana.


Passo dopo passo salivamo verso il bosco.  Ad un certo punto ci fermammo per respirare un pò e io mi voltai verso il paese: Il cielo era già chiaro ma il sole ancora non si vedeva. Una bruma leggera avvolgeva tutto sfocando leggermente i contorni delle cose e limitando i colori. Sant' Agata sonnecchiava ancora nel silenzio che precede il giorno. Tutto era fermo ma non immobile. Il respiro della vita aleggiava in attesa della frenesia quotidiana. Non sentivo rumori anzi avvertivo un silenzio ristoratore.
Lo sguardo era rivolto ad oriente verso i monti lontani azzurrini come il cielo. Tra i monti ed il cielo c' era una lieve velatura rosa, l' unico colore che emergeva nel panorama quasi indistinto di quel mattino.


Era l' aurora, rosea, presente prima ancora che il sole si affacciasse dai monti, colorava l' orizzonte delicatamente.


Ecco perchè Eos dalle rosee dita! L' Aurora solo per alcuni minuti tinge il cielo, quando ancora, i colori sfocati  potrebbero confonderlo con la terra!!!




L' inizio del giorno è sempre un' emozione nuova per me! non amo i  tramonti, con i colori forti tormentosi, come se non si volessero arrendere alla notte.


Adoro invece la delicatezza del sorgere del sole, quando tutto dorme ancora e puoi sentirti il signore di tutto!

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